Il carcinoma mammario è ormai considerata una malattia sociale a tutti gli effetti: purtroppo sempre piú spessole donne che si ammalano – e quelle che si riammalano – sono donne in età fertile e lavorativa, al centro di reti familiari e professionali che con il loro improvviso e drammatico stand-by subiscono un trauma notevole.
“Bisogna aggiungere vita ai giorni e non giorni alla vita” (Rita Levi-Montalcini)
“Il Seno di Poi – onlus” è nata a Bologna nel dicembre del 2006 con la finalità principale di aiutare le donne operate di tumore al seno. I numeri di questa patologia sono grandi. Quasi 50.000 donne si ammalano ogni anno di tumore al seno: 1 donna su 8 è destinata ad ammalarsi, è la seconda patologia oncologica piú diffusa dopo il tumore del colon-retto e l’età d’incidenza si sta abbassando.
Per fortuna è anche un cancro che si riesce a curare con buoni margini di successo e le cui aspettative di sopravvivenza sono alte. I progressi in campo scientifico sono continui e notevoli, il ventaglio di cure a disposizione si allarga e questo consente alla donna di poter vivere bene e a lungo. 7 donne su 10 superano la malattia, pur non potendo mai considerare la malattia scomparsa – ricordiamolo- perché il cancro al seno è una malattia insidiosa, con un periodo di Follow Up lunghissimo, e recidive e metastasi possono comparire anche dopo molti anni di apparente remissione .E il problema delle donne con cancro al seno metastatiche si pone ormai come l’ennesima, vitale, sfida oncologica .Spesso c’è bisogno di un sostegno psicologico, di un aiuto emotivo e questo può avvenire in diversi modi.
Nelle Breast Unit, nei team oncologici la figura dello psicologo è inserita da tempo e ci sono percorsi psicoterapici dedicati che accolgono chi lo voglia durante il periodo delle cure oncologiche. E una volta terminate le terapie e fuori dal percorso piú intensivo che solitamente dura un ann ci sono sul territorio Associazioni che possono aiutare le donne a riprendere in mano la loro vita, la loro progettualità.
Non tutte ne hanno, o ne sentono, bisogno, sia chiaro. Ma per chi si sente smarrito e solo, carico di un’angoscia che non consente un ritorno alla vita sereno- perché il cancro è un incontro con la morte e spiazza e sovverte priorità e modi di vivere- trovarsi tra altre donne che questo percorso doloroso lo hanno affrontato e che possono comprendere anche senza parlare o parlare senza sgomento, può essere d’aiuto. La nostra Associazione ha questo obiettivo: aiutare una donna operata a ritrovare o trovare se stessa, a tornare a vivere bene o a cominciare a vivere bene.
L’Associazione: come è nata
Siamo nate da un Percorso Dedicato alle donne operate di carcinoma mammario che, quasi 20 anni fa, l’Azienda USL di Bologna aveva creato. All’interno di questo percorso, un’eccellenza e una primizia di cui essere orgogliosi, e che allora contava una ginecologa ed una psicologa, attività di yoga, incontri di dietologia, c’era anche un gruppo di ascolto e condivisione con le caratteristiche dei gruppi di AutoMutuoAiuto. Il gruppo si era chiamato “ Sempre Insieme” ed era impostato, allora come ora, perché il gruppo è tuttora attivo, sullo scambio dei saperi e sulla cultura del Fare Insieme. La presenza della ginecologa e della psicologa garantiva e garantisce un contenimento e un abbraccio necessari a donne che arrivavano e arrivano spiazzate dal trauma della diagnosi e dalla fatica delle cure.
“ Il Seno di Poi” è nato da quel gruppo, dall’energia , dai sentimenti forti e dalla volontà di aiutare altre donne e di essere un punto di riferimento per le donne ammalate e per i tecnici della salute, per le istituzioni sanitarie e politiche. Per suggerire, approvare e, se il caso, indicare eventuali criticità dei percorsi terapeutici stessi – essendo noi stesse esperte per esperienza. Le socie, infatti, sono nella quasi totalità donne operate di tumore al seno che dalla condivisione e dall’ascolto hanno trovato giovamento e sono riuscite a gettare il cuore oltre l’ostacolo. E’ una storia di 10 anni ed è una bella storia, fatta di lavoro paziente, di entusiasmo, di buona volontà, di risate, lacrime e convinzione che, portando il nostro mattoncino alla Casa e alla Cosa Comune, possiamo migliorare entrambe.
Una storia fatta dalle donne per le donne. Con molte attività e con un ricorso continuo alla creatività..- perché “L’uomo è felice solo quando crea” (Winnicot), per cui scrivere, lavorare a maglia, recitare, cantare , dipingere, giocare a truccarci sono anch’essi diventati il nostro modo di trovare “Stanze tutte per noi”, spazi gioiosi e felici. Perché “Bisogna aggiungere vita ai giorni e non giorni alla vita” (Levi-Montalcini)
Che cosa facciamo
Le nostre attività creative affiancano quelle dedicate. Le attività principali e storiche de “ Il Seno di Poi” sono da sempre:
l’ascolto telefonico e l’accoglienza, la banca delle parrucche, l’assistenza per il linfedema, lo sportello sindacale, il sostegno psicoterapeutico individuale, Danza-movimento-terapia. Abbiamo aperto uno sportello d’ascolto all’istituto Addarii e presso la Casa della Salute di Borgo Panigale. Ad esse si affiancano attività creative che, come una collana di perle scaramazze, inanellano il laboratorio di scrittura espressiva, il “ Giardino della lana”, il laboratorio di teatro, il coro e infine, ultimo nato, il laboratorio di acquarello. Il coro “ Antonella Alberani” e il lab. Teatrale “ Le Salamandre”, nati entrambi nel 2011 , si sono esibiti in numerosi Concerti e Spettacoli Teatrali, sono stati chiamati anche da altre Amministrazioni Comunali (Imola, Granarolo, Carpi) a dimostrazione di come attività di gruppo possano aiutare a superare fasi traumatiche della vita. Dai testi del laboratorio espressivo è stato tratto un monologo teatrale interpretato da Tita Ruggeri che, portato in scena per la prima volta nel 2009, ha già avuto diverse repliche.
Una rete da estendere insieme
L’Associazione viene spesso chiamata a dare testimonianza di sé anche in altre realtà. Crediamo di poter dire, con orgoglio e senza alcuna supponenza, che abbiamo aperto una strada, abbiamo aiutato altri gruppi a nascere a S. Giovanni in Persiceto, a Reggio Emilia, a Budrio.
E’ un cammino impegnativo, denso e gratificante, dove si conoscono gli altri, ma si impara anche a conoscere meglio se stessi. E nel corso di questi anni abbiamo visto anche cambiare il rapporto tra paziente e medico. Da distante, algido, a volte difeso dietro un parlare fatto di tecnicismi, si è passati ad un rapporto piú colloquiale e meno lontano perché il medico ha capito che fare del paziente il proprio alleato non può che giovare a tutti. E la strada migliore per curare meglio è spiegare, rispondere alle domande, far sentire la paziente al centro delle attenzioni anche quando il percorso si fa difficile e doloroso. E in questa modalità di vicinanza e accudimento l’apporto di Associazioni con una forte componente femminile è sostanziale perché, come ha detto Rita Levi Montalcini “ saper coniugare mente e cuore è cosa rara” e – aggiungiamo noi – è piú facile che a farlo sia una donna.
Paola Falleroni
(partecipante a “ Sempre Insieme”, socia fondatrice de “Il Seno di Poi”)
PER CONTATTARCI O SAPERNE DI PIU’
siamo presenti in via S. Isaia 94 a Bologna presso il Consultorio Roncati martedì e venerdì pomeriggio fino alle 18
mail: ilsenoidipoionlus@gmail.com
su Facebook come “Il Seno di Poi Onlus”
telefono: 331 423 1000
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