Articolo
Flavio Fusi Pecci

Operazione grimaldello

EDITORIALE DEL NUMERO 39 (INVERNO 2010)

Una delle chiavi di lettura del declino di Bologna data l’inizio del processo dagli anni ’80. Da allora le “componenti strategiche” della città, quelle che a seconda dei casi e delle classificazioni vengono anche chiamate “poli trainanti”, “centri di elaborazione”, “poteri forti”, hanno iniziato ad andare ciascuno per la propria strada, generalmente ignorandosi, talvolta combattendosi aspramente in un opaco caleidoscopio di interessi miopi e personali.
Amministrazione comunale, Università, Banche e Fondazioni, Categorie produttive e Chiesa locale hanno battuto strade parallele, senza cercare convergenze strategiche. Non solo i partiti, ma perfino i movimenti ed associazioni di cittadini, a propria volta, si sono frammentati in mille rivoli, ciascuno perso in un mare stagnante e, troppo spesso, autoreferenziale.
Intanto il mondo attorno correva e corre sempre più vorticoso.
Dopo i noti travagli, stiamo arrivando alle elezioni.
Come? Dalla primavera a novembre nell’affannosa ricerca di nomi vecchi e nuovi da candidare. Per fare che cosa? Con quale strategia globale? Con quali scelte e decisioni operative? Soprattutto, con quale “sistema di riferimento oggettivo” studiato e concordato, rispetto al quale confrontarsi e proporre soluzioni organiche e realistiche (cioè compatibili con le risorse)? In questo contesto è addirittura sorprendente che ci sia chi è disposto a fare il Sindaco! Noi, cittadini comuni, ci sentiamo impotenti di fronte alla complessità dei problemi che ci opprimono e, come molti, saremmo portati ad una sconsolata rassegnazione.
Tuttavia vogliamo offrire ancora il nostro piccolo contributo in vista delle prossime elezioni a Sindaco di Bologna, partendo dalla consapevolezza che il modo più efficace di affrontare i problemi è quello di effettuare, tema per tema, una scelta fra alcuni grandi indirizzi di massima tra loro alternativi, e tra alcune opzioni concrete, verificandone la compatibilità e l’ottimizzazione reciproca in un quadro globale ed unitario, in un contesto in cui siano state definite “ a monte” le linee guida e le priorità strategiche di fondo.
Perché ciò sia efficace e discriminante si dovrebbe cercare di fornire all’elettore una griglia di risposte essenziali, ma il più possibile precise e fortemente indicative delle scelte che il candidato ritiene di fare proprie, allo scopo di mettere in evidenza criticità, dirimere incompatibilità e contraddizioni, e predisporre infine soluzioni operative (politiche, tecniche, economiche, etc.) Da una parte infatti i “programmi” sono spesso generici e verbosi, e finiscono per contenere di fatto soltanto auspici e velleità. Dall’altra è facile scivolare verso analisi e discussioni tecnicistiche e particolari, che fanno perdere di vista il ruolo di “coordinatore politico, tecnicamente informato” che invece dovrebbe essere quello proprio di un Sindaco che “sa, dice e decide” quale modello di città vuole attuare.
In modo un po’ naif, nel dossier abbiamo pertanto raccolto in un “collage” (certo incompleto, disomogeneo e magari in alcuni punti non sufficientemente informato) di domande che richiedono una scelta chiara ed un impegno preciso. E’ ovvio che i problemi sono molto complessi e implicano un arduo “combinato-disposto”, ma la definizione di una strategia e di una serie di scelte concrete tra loro compatibili e insieme integrate sono irrinunciabili per capire come un candidato a sindaco vuole giocare la sua responsabilità e capacità. Per questo presentiamo il dossier ai candidati e insieme anche alla riflessione dei cittadini, sperando che altri lo integrino e lo migliorino. Per questo aspettiamo risposte, in modo che i cittadini-elettori si accostino alle prossime elezioni amministrative nel modo più consapevole ed informato. E quindi autenticamente democratico.
Flavio Fusi Pecci

Discussione

Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

AUTORI